martedì 29 maggio 2012

Linee di indirizzo per la revisione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - I perchè del nostro NO - intervento della Consigliera Chiara Bonfanti

Intervento in Consiglio Provinciale del 28 maggio 2012 – Consigliera Chiara Bonfanti (gruppo PD)

Ci troviamo oggi a discutere e a valutare l'approvazione delle linee di indirizzo per la revisione del vigente Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (ptcp).

Abbiamo avuto modo, e non abbiamo perso un'occasione per farlo - dalle Commissioni alle sedute di Consiglio -, di esprimervi il nostro parere sulla vostra decisione di riaprire il ptcp per la revisione di mandato, dopo l'ultima votata nel 2009.
Vi abbiamo detto quanto secondo noi sia fuori luogo e fuori tempo questa ennesima ricerca e vi abbiamo spiegato che non ci sono le condizioni per questa variazione, non perchè la situazione non sia cambiata negli ultimi tre anni, ma perchè la situazione è in continuo cambiamento e non è questo il momento giusto per riaprire la partita.

Abbiamo notato alcune sensibili mutazioni d'approccio da parte vostra, crediamo spinti dal nostro incalzare, e iniziamo a ritrovare un po' sottolineato il tema dei poli produttivi, già peraltro bagaglio prioritario del ptcp versione 2009, e abbiamo notato un cenno alle aree industriali dismesse, di cui non si sa quale sarà il reale impatto da qui alla fine della crisi.
Ma non ritroviamo né nell'impostazione né nell'agire dell'Assessore la consapevolezza, che invece avrebbe dovuto caratterizzare questi ormai tre anni di mandato (tre dall'inizio, solo due alla fine...), e cioè che il ptcp non è un obiettivo finale, ma uno strumento che deve sì indirizzare la Provincia, i Comuni e gli Enti territoriali nelle decisioni urbanistiche/paesaggistiche contingenti, ma soprattutto deve far sì che un territorio visualizzi il proprio futuro, quello che vorrà essere, come vorrà (o non vorrà) essere manipolato da soggetti e agenti esterni.

Il ptcp, invece che essere ripensato, doveva essere usato!
I poli produttivi, invece che essere accompagnati al fallimento, come ci pare stia capitando con il Mais - per avvalorare scelte e decisioni diverse da quelle che avevano ispirato la redazione del ptcp nei mandati Gandolfi, Mastalli, Panzeri - dovevano essere presi in carico con responsabilità, impegno e dedizione, avviati verso iniziative volte a fornire impulso allo sviluppo del sistema produttivo (magari ricalibrati in funzione delle esigenze contingenti) , e essere portati a termine, convinti della bontà della programmazione territoriale.
Caro Assessore, lei gioca di rimessa, portando a sua scusante il fatto che i Sindaci, anche quelli di centro sinistra, le chiedono di rimettere mano al ptcp e lasciare maglie più larghe a espansioni industriali di singoli imprenditori, perchè si sa (e la cito) che i Comuni hanno bisogno di risorse e hanno pressioni più vicine...
La preghiamo: non usi presunte posizioni altrui per ribassare il senso di una partita alta.

A tal proposito ci chiediamo quanti degli ettari che ad oggi il ptcp consente di realizzare ai Comuni, anche al di fuori dei Poli produttivi, sono stati realizzati e quanti programmati?

Perché, e lo voglio ricordare anche a chi non vuol sentire solo per fare propaganda ideologica, che ad oggi il ptcp in vigore consente ai Comuni di programmare comunque interventi di 15.000 mq per i comuni dei circondari meratese oggionese calolziese casatese e di 5000 per la valsassina e lago. E ciò per ogni Comune..... E’ in grado, Assessore, di dirci quante aree di 15.000 mq si sono rese necessarie in questi ultimi 4 anni? Oltre a ciò è noto che ogni Comune può garantire gli ampliamenti dell’esistente sino a 5.000 mq e per quantità in aumento del 15% rispetto all’esistente (art. 30). Se a questo aggiungiamo gli ampliamenti garantiti dalle nuove norme del cosiddetto Piano Casa2 per il recupero di aree dismesse e per l'ampliamento delle attività produttive e le deroghe consentite attraverso la cosiddetta procedura di “Sportello Unico”, non ci pare che il problema sia quello di garantire “ maglie più larghe”, ma di farsi carico una volta per tutte di rendere il territorio più competitivo con opportunità di sviluppo che il sistema socio-economico nel suo insieme deve creare facendo leva sulla coesione del territorio. Coesione che, anche in vista di Expo 2015, non stiamo rafforzando a sufficienza e su questo gli assessorati al territorio, turismo attività economiche e viabilità giocano un ruolo ad oggi inesistente.

Il ptcp è uno strumento di programmazione territoriale provinciale con il fondamentale ruolo di coordinare l’attività dei singoli territori.

E' questa la prospettiva da cui lei, e la Giunta, dovreste essere mossi.

Certo: il lavoro di coordinamento e di supporto è faticoso, molto di più che mettere al lavoro una squadra di tecnici per analizzare e scrivere.

Significa avere idee chiare e obiettivi sì in continua verifica, ma almeno abbozzati.

Voi/Lei sin dai primi mesi di questo mandato avete dichiarato che il ptcp sarebbe stato revisionato, anche alla luce di richieste (che sappiamo bene non essere coercitive o inficianti il piano e senza scadenza obbligatoria) provenienti da Regione Lombardia.
Nulla vi ha smosso da questa posizione. Ci verrebbe da dire evviva la coerenza, ma visto che in ballo ci sono soldi pubblici, e il futuro del nostro territorio, non siamo così lieti della cosa.
Vi abbiamo chiesto di ripensarci, di utilizzare quelle risorse per dare davvero supporto alle aziende in crisi, o per dare una mano (non solo economica, ma anche operativa) ai Comuni nella redazione dei loro pgt (lo ricordiamo: poco più di metà dei pgt sono arrivati in porto, con pochissimi casi di pgt sovracomunali), oppure per iniziare a dare compimento almeno ad uno dei dodici obiettivi strategici presenti nel ptcp della Provincia di Lecco (e non nel ptcp Mastalli o Panzeri, ma dell'Ente.)

Oggi più che mai sarebbe il caso, anziché procedere a revisionare norme e ridefinire indirizzi, di dare rilancio all’economia facendo da volano a  progetti strategici che portano concretamente risorse sul territorio, avviando progetti di strategia che son in grado di attingere a fondi esterni ai Comuni e alla Provincia (Regione, Comunità Europea, Cariplo,...)
E invece nulla..nessuno dei progetti strategici del ptcp vede una spinta...

Questi sono semplicemente i titoli dei 12 obiettivi strategici presenti nel vigente ptcp, che ben danno l'idea della complessità della visione che sta dietro:
1. Valorizzare le qualità paesistiche e culturali del territorio provinciale e la
collocazione metropolitana della Città dei Monti e dei Laghi Lecchesi –
componente primaria dei Sistemi Territoriali Pedemontano e dei Laghi
individuati dal Piano Territoriale Regionale (PTR) - come vettore di
riconoscimento dell’identità locale e come opportunità di sviluppo
sostenibile del territorio;
2. Confermare la vocazione manifatturiera della provincia di Lecco e
sostenere i processi di innovazione (e di rinnovo) dell’apparato
manifatturiero;
3. Migliorare l’integrazione di Lecco e della Brianza nella rete urbana e
infrastrutturale dell’area metropolitana;
4. Favorire lo sviluppo di una mobilità integrata e più sostenibile;
5. Migliorare la funzionalità del sistema viabilistico, specializzandone i ruoli
in relazione alle diverse funzioni insediative servite (produzione,
residenza, fruizione);
6. Tutelare il paesaggio come fattore di valorizzazione del territorio e come
vettore di riconoscimento e rafforzamento dell’identità locale;
7. Conservare gli spazi aperti e il paesaggio agrario, qualificando il ruolo
della impresa agricola multifunzionale e minimizzando il consumo di suolo
nella sua dimensione quantitativa ma anche per i fattori di forma;
8. Contrastare la tendenza ad un progressivo impoverimento della biodiversità
e alla riduzione del patrimonio di aree verdi;
9. Qualificare i tessuti edilizi incentivando lo sviluppo di nuove tecnologie
bio-compatibili e per il risparmio energetico;
10. Migliorare le condizioni di vivibilità del territorio;
11. Garantire la sicurezza del territorio con particolare riferimento alla
montagna;
12. Promuovere i processi di cooperazione intercomunale e la capacità di
auto-rappresentazione e proposta dei Sistemi Locali.

A noi non rimane che manifestare, ancora una volta, il nostro dissenso, con forza e dotati, noi sì, del buonsenso del buon padre di famiglia.

Così come ci rimane di impegnarci qui, davanti a tutto il Consiglio, a presidiare, monitorare e cercare di indirizzare, per quel che è nelle nostre facoltà, il lavoro di revisione.


Poca trasparenza: 440.000 € ad un'emittente comasca (di cui 80.000 € dalla Provincia di Lecco), senza bando e senza verifiche, per un ancora non definito progetto di promozione turistica.

Lecco, 29 maggio 2012

Molte ombre e poche luci per il progetto turistico Holyday tv

di Stefano Scaccabarozzi

Novantasette milioni di telespettatori, copertura satellitare di quindici paesi europei e non solo, ventidue mesi di trasmissioni e 440 mila euro di investimenti, sono alcuni dei numeri potenziali del progetto Holyday tv per la promozione internazionale del brand “Lago di Como”. Potenziali appunto, perché al momento di concreto e trasparente c’è ben poco in questa proposta partita dalla Camera di commercio di Como che affiderebbe ad Espansione tv il compito di realizzare e diffondere via satellite filmati promozionali del triangolo lariano.

Così nel corso della seduta di lunedì 28 Maggio del Consiglio Provinciale, riunitosi a Colico per la quinta tappa del suo percorso itinerante, alla richiesta della Giunta Nava di accantonare ottantamila euro (la quota dell’investimento di competenza della Provincia di Lecco) in tre anni per il possibile – ancora da valutare - finanziamento del progetto Holyday, il clima si è scaldato e i nodi sono venuti al pettine.

Trasversalmente è giunta la richiesta di approfondire il progetto nelle commissioni competenti, mentre le opposizioni hanno a più riprese evidenziato i punti dolenti: l’affidamento diretto a Espansione tv senza gara d’appalto ne valutazione di altri progetti, i reali dati di ascolto ipotizzabili, il ritorno effettivo per il territorio e la mancanza dei costi scorporati. Quest’ultimo punto ha spinto il capogruppo del Pd, Italo Bruseghini, a ipotizzare di ricorrere alla Corte dei Conti.

L’assessore al turismo Fabio Dadati, invece, ha evidenziato come la sinergia con la provincia di Como nel sistema turistico lariano abbia permesso a Lecco di segnare un netto aumento dei visitatori. Dello stesso avviso il presidente, Daniele Nava, che ha richiamato all’esigenza di valorizzare anche il ramo lecchese all’interno del brand “Lake of Como”. Dalla maggioranza è stato più volte sbandierata la condivisione della proposta con gli operatori del settore.

C’è da chiedersi, come fatto dal consigliere del Pd, Ugo Panzeri se questi fondi, recuperati da un extra gettito sulle addizionali energetiche per le imprese, non possano essere spesi meglio in altri progetti di sviluppo turistico, soprattutto – diciamo noi – visto che dal bilancio provinciale ogni anno vengono destinati al turismo soltanto circa 50mila euro.

Per ora a guadagnarci sembra essere solo Espansione Tv e quella fetta di politica lariana che la sostiene, mentre per il turismo lecchese i vantaggi sono ancora tutti da dimostrare. La famosa cena dei cinquecento delegati della Brambilla insegna.

http://www.resegoneonline.it/level1.menu/home/topstory/item_0059.html

venerdì 25 maggio 2012

Ripubblichiamo la nostra interrogazione del novembre 2011 (ancor oggi senza risposte) sul piano cave


Al Presidente

del Consiglio Provinciale di Lecco

Al Presidente

della Giunta Provinciale di Lecco

OGGETTO: Interrogazione con richiesta di risposta scritta e orale in Consiglio Provinciale, circa il costituendo Piano Cave della Provincia di Lecco.


I sottoscritti Consiglieri provinciali,

premesso che:

  • nei prossimi mesi, attraverso la redazione del Piano Cave, si giocherà una partita importante per il nostro territorio, i cui esiti determineranno in modo inderogabile il futuro di alcune aree estrattive.
  • in questa partita, la Provincia avrà un ruolo determinante in quanto sarà chiamata -in prima battuta- a fornire orientamenti di scenario e indicazioni operative ai progettisti e, infine, a licenziare il documento presso la Regione Lombardia.
  • nonostante riteniamo siano oggi premature prese di posizioni avventate (l’iter che porterà alla definizione del Piano è infatti assai lungo e siamo solo agli inizi) è bene prestare sin da subito attenzione ai presupposti sui quali tale Piano si fonda, affinché questo possa rispondere adeguatamente ai reali bisogni del nostro territorio e non ai soli appetiti delle aziende cavatrici.
  • i gruppi consiliari di minoranza intendono assumere un ruolo attivo nell’ambito di questo processo, garantendo una funzione di controllo e monitoraggio sull’attività della Giunta, vigilando sulle scelte che verranno intraprese, ma anche assumendosi la responsabilità di determinate decisioni.

Premesso altresì che:

  • con l’illustrazione del documento di scooping avvenuta nella Sala Consiliare della Provincia il 22 Settembre scorso, ha preso formalmente il via l’iter che condurrà alla redazione del nuovo Piano Cave, la cui adozione è prevista per la seconda metà del 2012, a valle di 3 conferenze di VAS;
  • il sopradetto documento di scooping è composto da 17 schede (9 relative all’estrazione di sabbie e ghiaie; 3 relative a pietrischi; 5 schede per rocce per usi industriali) presentate da 10 diversi soggetti e prospetta un incremento della produzione di materiale scavato di diverse decine di milioni di metri cubi per il prossimo decennio;
  • i presupposti sui quali fondare la redazione del Piano dovrebbero essere ricercati nella prospettiva dei reali fabbisogni di materiale estrattivo di cui il nostro territorio necessita per i prossimi anni e non esclusivamente nelle istanze dei costruttori e delle aziende estrattive;

considerato che:

  • il documento di scooping non presenta invero alcun dato relativo ai consumi di materiale degli ultimi 10 anni, né informazioni connesse ai futuri fabbisogni estrattivi, dimensionati in relazione all’impiego delle risorse esistenti, al censimento dei volumi residenziali e produttivi già realizzati e tutt’ora inutilizzati, oltre che alle previsioni di nuove costruzioni contenute nei PGT comunali
  • il Piano Cave del 1999 (tutt’ora vigente) prevede ingenti quantità residue di materiale estrattivo non ancora escavato e per il quale è già stata concessa autorizzazione: 60mila mc di materiale magnesiaco su un totale di 100mila concessi presso la cava Cornello (Comune di Lecco); 100mila mc presso la cava di Vaiolo Alta (Comune di Lecco); 600mila mc presso la cava di Valle Oscura (Galbiate); 550mc presso la cava Spandri e altri 28mila mc presso la cava Merlo, entrambe in territorio di Mandello del Lario.
  • alcuni ambiti inseriti nel vigente Piano non sono mai stati attivati quali, ad esempio, la cava di pietrisco in località Moregallo (Mandello) e la cava Mossini (Galbiate) la cui autorizzazione è stata revocata per “mancanza di interesse della ditta titolare”.
considerato inoltre che:
  • nell’ambito dei lavori della Consulta Cave, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), con nota del 31 Maggio 2011, ha trasmesso in Provincia uno studio giacimentologico redatto nel Giugno 1998, che individua i giacimenti di sabbie e ghiaie presenti nel territorio provinciale. Tale studio non esprime in alcun modo le richieste/istanze che l’ANCE richiede di inserire nel costituendo Piano Cave, bensì rappresenta un contributo conoscitivo ed informativo fornito dall’Associazione ai tecnici incaricati della redazione del Piano.
Preso atto che:
  • alcuni Assessori della Giunta provinciale hanno collaborato -e collaborano tutt’ora- con la società Unicalce Spa, ditta lecchese che gestisce la più importante cava presente su territorio provinciale (cava Vaiolo Alto) e che ha presentato una nuova istanza di ampliamento di tale ambito estrattivo per il prossimo decennio.
  • alcuni dei tecnici incaricati dalla Provincia per la redazione del Piano Cave hanno collaborato con aziende lecchesi interessate al Piano e titolari di istanze di escavazione; su questo aspetto è stata interessata anche la Commissione Garanzia della Provincia.

Interrogano il Presidente e l’Assessore competente per venire a conoscenza:

  • delle ragioni per le quali nel documento di scooping non figura alcuna relazione consuntiva ufficiale relativa allo stato del precedente piano Cave, né dati di raffronto tra quanto pianificato e quanto effettivamente estratto nell’ultimo decennio;
  • delle ragioni per le quali non è stata approntata alcuna analisi di contesto volta a mettere in luce il reale fabbisogno di materiale estrattivo che la nostra Provincia esprime per il prossimo decennio, a partire dal calcolo dei consumi degli ultimi 10 anni e dal fabbisogno di materiali dimensionato in relazione all’impiego delle risorse esistenti, al censimento dei volumi residenziali e produttivi già realizzati e tutt’ora inutilizzati, oltre che alle previsioni di nuove costruzioni contenute nei PGT comunali;
  • degli esiti degli approfondimenti svolti dalla Giunta, in merito alle questioni sollevate dalla Commissione di Garanzia sulla presunta collaborazione dei tecnici incaricati della redazione del Piano, con alcune delle aziende coinvolte nella gestione di siti estrattivi;
  • in che modo la Giunta intende rettificare all’erroneo inserimento degli estratti dello studio giacimentologico presentato da ANCE Lecco, all’interno del documento di scooping, in qualità di istanze/richieste provenienti dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili;
  • se non ritenga inopportuna sul piano politico e sostanziale -specie in sede di revisione del Piano Cave- la commistione tra il ruolo di Assessore provinciale con quello di consulente e/o di testimonial di una società, rispetto alla cui attività il Piano assumerà un ruolo determinante per le prospettive di sviluppo dei prossimi anni;
In attesa di cortese riscontro, si porgono cordiali saluti.

Lecco, 21 Novembre 2011

Alessandro Pozzi – Sinistra e Libertà
Italo Bruseghini – Partito Democratico
Rocco Cardamone – Azione Positiva
Giancarlo Valsecchi – Italia dei Valori

Convocazione Consiglio Provinciale - 28 maggio 2012 ore 18,30 - Colico, Auditorium via alle Torri

ORDINE DEL GIORNO

Presidente del Consiglio

1. VERBALE RELATIVO ALLA SEDUTA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 26

APRILE 2012 - APPROVAZIONE

Assessore Formenti

2. VARIAZIONI AL BILANCIO 2012, AL BILANCIO PLURIENNALE 2012/2014 E

ALLA RELAZIONE PREVISIONALE PROGRAMMATICA (3^ VARIAZIONE BILANCIO

2012).ESAME E APPROVAZIONE

Presidente

3. ORGANI COLLEGIALI RITENUTI INDISPENSABILI PER LA REALIZZAZIONE DEI

FINI ISTITUZIONALI DELL'ENTE, AI SENSI DELL'ART. 96 DEL D.LGS 267/2000 -

INDIVIDUAZIONE

Assessore Bezzi

4. LINEE DI INDIRIZZO PER LA REVISIONE DEL VIGENTE PIANO TERRITORIALE

DI COORDINAMENTO PROVINCIALE - APPROVAZIONE

Assessore Dadati

5. CONSORZIO FORESTALE LECCHESE. PROPOSTA DI RECESSO DELLA

PROVINCIA DI LECCO

INTERROGAZIONI, INTERPELLANZE, ORDINI DEL GIORNO, MOZIONI

6. ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DAI CAPIGRUPPO CONSILIARI - PROT.

N. 19884 DEL 08.05.2012 - RELATIVO AL PROGETTO DI NUOVO POLO MUSEALE

MOTO GUZZI

7. ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DAI CAPIGRUPPO CONSILIARI - PROT.

N. 19888 DEL 08.05.2012 - RELATIVO AL CASINO’ DI CAMPIONE