lunedì 26 settembre 2011

 
Oggetto  ordine del giorno su : Bando per l’ accesso alla “ Dote Conciliazione”
Il Consiglio provinciale di Lecco

Premesso che :

1.     Sono oltre 25.000 le donne lombarde che, nello scorso quinquennio, hanno dato le dimissioni dal posto di lavoro, nel primo anno di vita del bambino, a causa dell’ impossibilità di conciliare il lavoro con la cura
2.     I gruppi di lavoro della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Lecco tra Settembre e Dicembre 2010 hanno svolto un  percorso che li ha visti impegnati  nella riflessione sulla tematica della conciliazione famiglia lavoro che ha prodotto le seguenti considerazioni:
·        I dati relativi al territorio lecchese sono in linea con i dati regionali, ovvero tasso di occupazione femminile nettamente sotto la media europea,  stazionario nel tempo l’ uso di congedi parentali, ( sia per madri che per padri) ed anche il tasso di dimissioni nel primo anno di vita per le madri.
·        In Lombardia quasi una donna su 5 ( il 20%) lascia il lavoro dopo la nascita del primo figlio.
·        L’ insieme dei servizi per la prima infanzia ( asili nido e servizi integrati) forniscono una percentuale di presa in carico degli utenti pari al 12,7% a livello nazionale; in regione Lombardia pari al 16,5%. Lontano dall’ obiettivo previsto dalla strategia di Lisbona che è il 33%.
·        Un incremento degli asili nido del 10% farebbe aumentare la probabilità di lavorare del 7% per le donne più istruite e del 14% per le donne meno istruite. Un incremento del numero di lavori part-time farebbero crescere la possibilità di essere occupate del 5% per le donne più istruite e del 10% per le donne con istruzione minore.

Prendendo atto che:
  
Regione Lombardia avendo a disposizione 6.700.000 euro dal Ministero delle Pari Opportunità ha messo in atto dei progetti territoriali in capo all’ ASL per predisporre alcuni interventi di conciliazione fra cui la”  Dote Conciliazione” misura non discussa nei suoi aspetti realizzativi con i territori ( nello specifico le Province interessate) e le parti sociali.
Inoltre questo stanziamento del Ministero delle Pari Opportunità avviene a fronte di un taglio di trasferimenti pari a 4 milioni di euro derivanti dal risparmio per l’ innalzamento dell’ età pensionabile del pubblico impiego e tacendo sugli stanziamenti del piano straordinario per lo sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia varata dal governo Prodi che prevedeva per il triennio 2007/2009 una somma totale di 727 milioni di euro.

Considerato che:

La Dote Conciliazione viene avviata anche nella Provincia di Lecco senza nessuna autonomia di scelta su come utilizzarla, sacrificando in tal moda la capacità di risposta in relazione alla peculialità del Territorio.
Tale Dote Conciliazione  consiste in un rimborso per l’ utilizzo di uno o più servizi ( nido,micronido,centro prima infanzia,nido famiglia,baby sitting, baby parking, ludoteca) da utilizzare da parte delle madri, unicamente se rientrano dopo il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro. Questa limitazione risulta molto penalizzante e restrittiva, anche in considerazione del fatto che i servizi sopra citati difficilmente prevedono l’ accoglienza dai 3 mesi del bambino.

Considerato altresì che:

·        I destinatari della dote sono le donne lavoratrici presso piccole e medie imprese e micro imprese, libere professioniste o imprenditrici a vario titolo; mentre non è previsto l’ accesso per le dipendenti di grandi aziende , le lavoratrici precarie e i padri che si assumono la responsabilità di cui alla legge 53/2000.
·        Il bando non prevede alcun limite ISEE o da reddito, mentre pone come condizione per l’ accesso la rinuncia al part-time.
·        A  beneficiare dei fondi resi disponibili  saranno solo 300 donne ( a fronte di una previsione di nascite per la Provincia di Lecco  che si attesta intorno a 2500 bambini in un anno ), selezionate in ogni provincia coinvolta (Mantova, Monza, Brescia, Cremona, Lecco, Bergamo ) a prescindere dalle differenti realtà socio-economiche dei territori .
·        Per ottenere la dote, la donna deve rinunciare,da subito all’ aspettativa facoltativa prevista dalla legge
·        I voucher sono usufruibili solo da parte delle madri e non sono  rivolti ai padri , disattendendo di fatto, lo spirito della legge sui congedi parentali che indicava  nella condivisione del lavoro di cura uno dei motori per favorire la conciliazione dei tempi . Violando  in tal modo  le direttive europee in materia di Pari Opportunità.

Il Consiglio Provinciale di Lecco

 Impegna il Presidente della Provincia e la Presidente della Commissione Pari Opportunità ,sua delegata al tavolo territoriale per la Conciliazione famiglia Lavoro, a operare per :

·        Rendere accessibile la Dote Conciliazione alle categorie oggi escluse:
-         Dipendenti di grandi industrie
-         Lavoratrici precarie
-         Donne che non hanno rinunciato subito, a 3 mesi del bambino, all’ aspettativa facoltativa
-          Padri che si assumono la responsabilità di cui alla legge 53/2000

·        Avviare nella Commissione Pari Opportunità della Provincia  una discussione ampia e condivisa  su tempi e modalità di attuazione degli altri punti dell’ accordo di  collaborazione per la realizzazione della rete territoriale per la conciliazione , nello specifico su come verranno utilizzate le somme restanti

·        Relazionare in itinere  al Consiglio Provinciale informazioni e dati sugli effetti dell’ applicazione della” Dote Conciliazione”nel territorio della Provincia Di Lecco e sugli altri punti del suddetto Accordo di collaborazione territoriale.


Ordine del giorno proposto dai capigruppo di :

  Partito democratico  Italo Bruseghini
  Azione Positiva        Rocco Cardamone
  Sinistra e libertà      Alessandro Pozzi
   Italia dei Valori        Giancarlo Valsecchi



1 commento:

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