venerdì 29 aprile 2011

Note (critiche) sul rendiconto di gestione 2010 - Consigliera Anna Mazzoleni

Corposo documento. Corredato dalla relazione della giunta.  Dalla relazione dell'Assessore. Dalla relazione dei Revisori. Corredato dalla relazione del Presidnte Nava. 

Vorrei evitare di fare la relazione di Mazzoleni. Tanto...che dire? Di per sè nulla di nuovo, un rendiconto di gestione è un documento consuntivo, tutti fatti già visti (in teoria...), di norma sono cose già dette . 

Però qualche puntualizzazione sparsa a ripercorrere un anno: e parto dal commmentare proprio la relazione del Presidente.
Già in prima pagina, al posto di "vuole focalizzare",  correggerei con "avrebbe voluto focalizzare la propria attenzione sul forte impulso allo sviluppo turistico": e ricordiamo la Cena offerta dal ministro Brambilla con la nostra borsa. Tutti capaci a fare i Signori con la borsa degli altri, nella fattispecie la nostra. 
Sempre in prima pagina: "preferibilità sociale nell'acquisto di prodotti che valorizzino la specificità e la qualità del made in Italy", e il ricordo della scelta dell'autovettura effettuata  con l'unico criterio del segmento di mercato. Non sia mai adottare un'auto meno prestigiosa...sarebbe stato lesivo del prestigio dell'Amministrazione... 
"Step by step", Presidente?..mah. Per adesso - step by step - l'informatizzazione della gestione dei documenti e della pubblicizzazione di delibere e determine lascia ancora a desiderare e non dà i risultati promessi, a fronte invece di disagi e inconvenienti piccoli e grandi. 
Notiamo - a pagina 4 - che il Presidente si felicita per la nomina del Difensore Civico - dopo un anno di attesa e di numerose sollecitazioni della minoranza  - e parimenti - dopo lunga attesa e altrettanto numerose sollecitazioni della minoranza -  il Presidente si compiace pure dell'attività della Commissione provinciale per le pari opportunità, peraltro successivamente affamata in sede di bilancio preventivo 2011. 
La relazione prosegue con un profluvio di sarà, dovrà, si prevede, si persegue,  si concluderà,... ma qui tagliamo corto ricordando a Nava che siamo in fase di rendiconto, non di preventivo e meno ancora di linee programmatiche. 

Difficile strumento il prospetto di conciliazione con il tentativo di offrire una lettura dal punto di vista economico. Non mi voglio addentrare nelle filosofie della tecnica da utilizzare per leggere sotto diversi aspetti il lavoro di un ente pubblico, che non è azienda e ha altri parametri che la pura efficienza economica pur dovendo rilevare la ragionevolezza in termini di costi/benefici di quanto fatto. Leggo con curiosità che qualcuno vorrebbe vedere introdotta la partita doppia...forse quello no, ma una forma di "contabilità di commessa" legata ad alcuni eventi, come fa ogni costruttore edile o di macchinari, o ogni produttore per lotti. E allora, tanto per dire: la commessa "cena turistica delle beffe", a fronte di spese per  oltre 225mila euro,  quanto ha guadagnato, e in che termini la   misuriamo al di là della montagna di parole e elogi strettamente autocelebrativi?

Quali costi e quali ricavi ha il "centro di costo" Conferenze circondariali, strumento voluto nello statuto della nostra provincia potenzialmente molto interessante e non mi risulta convocato mai in tempi recenti, e qui gradirei essere smentita?

Avanzo fisiologico visto il modo di gestire i residui, di 3,4 milioni di €, (2,4 vincolati per legge, 343mila vincolati per investimenti e 686mila liberi) di cui di competenza 2010 solo 591mila di cui liberi.
Una soluzione migliorativa rispetto al trascinarsi dei residui passivi sarà da perseguire attentamente per dare un elemento di certezza ai conti della Provincia che già di certo hanno poco specie nelle entrate. 

E' per evitare di trascinare troppo avanzo dal 2010 che c'è pronto un bel debito fuori bilancio di 196mila euro? Ma come, non erano tutti esauriti con le ultime variazioni di bilancio i debiti fuori bilancio, così come ci disse il Segretario generale? E questo, da dove sbuca? Come lo sistemiamo, se non c'è utilità e arricchimento per l'Ente?

Lascio per ultimo il commento alle sconsolate parole che stanno nella relazione dell'Assessore. Mi ruba il pane di bocca. Frasi che avrebbero potuto essere scritte dall'opposizione: 
- pag. 5 parla di speranze deluse (bis a pag 53!)
- in grassetto sottolineato: la Regione non ha mai risposto (bis a pag 54)

E riporto in consiglio il discorso interessantissimo fatto in Commissione sul mancato intervento della Regione Lombardia in ordine al patto di stabilità, con correttivi o meccanismi che vanno sotto il nome di Patto Orizzontale e che considerano una sorta di bonus derivante dal rispetto del patto in anni precedenti....eppure non è roba dell'altro mondo, è stato fatto dalla Regione Piemonte...

Ma Assessore: il suo omologo regionale Assessore Colozzi ci parla con voi che siete della sua stessa maggioranza politica o, indipendentemente da ogni affratellamento, fa il suo gioco e chi s'è visto s'è visto?
Dov'è l'uniformità di linea politica che ci dovrebbe portare vantaggio; dove l'attenzione del Ministro Tremonti a smollare la possibilità di spendere le riserve proprie cospicue per gli enti virtuosi? Ricordo che dopo i pagamenti ingenti che ci hanno portato fuori dal patto di stabilità ancora la nostra Provincia contribuisce ai forzieri della Banca d'Italia con un deposito infruttifero superiore ai 62milioni di euro....

Interessantissima la parte (da pag 62 in poi) sul patto di stabilità con tutta l'analisi e lo storico di quello che era il provvedimento dalla fine degli anni '90 in poi. Lo tengo sul comodino. Ho parlato più volte di questo argomento e non sono mai riuscita a spiegare bene che non si contesta ovviamente in generale lo strumento di controllo della spesa pubblica: contestiamo questo strumento così come è diventato negli ultimi anni, con gli evidenziati elementi di casualità nell'attribuzione degli obiettivi e con la mostruosità del parametro del saldo di competenza mista. 

E qui una cosiderazione generale. E' facile instillare nei cittadini l'idea che il riordino dei conti pubblici passi attraverso l'eliminazione delle Province, Enti nei quali comunque possono dire la loro attraverso i rappresentanti votati e che sono perfettamente raggiungibili in quanto non politici di casta, sono il loro Sindaco o una persona del loro paese che incontrano quando gli pare. Prima di dire "Farà la Regione: eliminiamole !" pensiamoci bene... Federalismo è anche sostenere gli Enti Locali: il governo centrale  e il Ministro Tremonti ha troppo facile gioco nel prosciugarli  e renderli non operativi.
Dotiamo le Province di entrate prevedibili e governabili e non costringiamole a stare in piedi scommettendo sulle briciole del mercato dell'auto che poi ci attossica con i suoi problemi per l'ambiente e per la viabilità che poi dobbiamo risolvere ancora noi. 
foto tratta da www.leccoprovincia.it

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