Egregio Direttore,
approfitto della Sua cortese ospitalità per svolgere qualche considerazione in merito alla centrale a biomasse di Lierna, di cui il Suo giornale ha dato conto recentemente, riferendo la notizia della inammissibilità del progetto da parte della Regione. Dunque, sembra finalmente giungere a conclusione questa lunga vicenda, almeno così pare, con l’esito che si attendevano tutti coloro che usano il buon senso nel valutare questa improvvida iniziativa. Proprio quel buonsenso che è mancato non solo all’amministrazione comunale di centrodestra di Lierna, ma anche ai dirigenti provinciali della Lega Nord, che attraverso il suo segretario provinciale Ceresa poche settimane fa dichiaravano su questo giornale (26 gennaio) che la Lega, prima di dire si al progetto, si è informata e che la centrale non avrebbe portato altro che benefici a Lierna. Qualche giorno dopo ha precisato, sulla stampa, che il progetto ha seguito un iter rigoroso, quindi una cosa seria e non la soluzione strampalata di qualche venditore pazzo. Concetto più o meno analogo a quello espresso alcune settimane prima (il 3 gennaio) da questo giornale dal capogruppo di maggioranza del comune di Lierna, Andrea Santini, che mi accusava di parlare a vanvera, senza conoscere i fatti.
Ora, ancora più di prima, resto convinto che l’unica cosa seria in questa vicenda è la preoccupazione che suscita il teatrino all’interno delle forze di maggioranza di centrodestra a cui tutti siamo stati costretti ad assistere in questi mesi, in Comune e in Provincia. Ne sono prova i rilievi mossi da Santini a all’assessore provinciale Dadati e la dichiarazione resa da quest’ultimo a questo giornale a poche ore dall’incontro in Regione, ancora prima dell’ufficialità della decisione e senza nascondere, nell’apparente neutralità della dichiarazione, la soddisfazione di essersi liberato della classica patata bollente per interposto ente e figuriamoci se l’assessore Dadati avrebbe rinunciato ad un passaggio sul giornale, bruciando tutti sui tempi, compresi i suoi colleghi della Lega. Che le osservazioni e le obiezioni mosse al progetto dai gruppi di opposizione in Provincia e in Comune fossero più che fondate lo dimostra la decisione annunciata della Regione. Di fronte ad un “progetto” impresentabile (altro che rigoroso!) sotto quasi tutti i punti di vista, l’omogeneità politica fra Regione, Provincia e Comune, tanto sbandierata come valore aggiunto dell’azione amministrativa del centrodestra, non è stata sufficiente a superare le gravissime carenze di questa iniziativa. Sarebbe interessante conoscere l’opinione della Lega alla luce dell’esito di questo progetto, a proposito del buongoverno sbandierato dal centrodestra, Lega compresa, visto che tutta questa vicenda è costata molto ai cittadini, per il lungo impegno degli uffici pubblici, oltre che per il non trascurabile costo dei tecnici incaricati dal comune di predisporre il progetto. La serietà che è mancata, come è evidente, avrebbe dovuto indurre gli amministratori di Lierna e i loro referenti politici locali a non intraprendere e, soprattutto non proseguire, un’azione fin dall’origine palesemente insostenibile e affrontata con la superficialità dimostrata dai numerosi rilievi mossi al progetto dagli uffici competenti. Infine, desidero evidenziare che anche sul tema delle biomasse, che ritengo di grande interesse per il nostro territorio, questo assessorato provinciale all’agricoltura ha brillato per assenza e per incapacità di svolgere una funzione propositiva, di supporto e di orientamento e lasciando che questa iniziativa finisse lasciando dietro di sé solo sprechi e lacerazioni nella popolazione liernese, mentre avrebbe potuto avere uno sviluppo positivo se affrontata con coerenza e attenzione verso le risorse locali. L’assessore Dadati, ancora una volta, conferma la sua particolare inclinazione per gli spot e la propaganda sui giornali, mentre l’agricoltura e le foreste (e anche i suoi colleghi della Lega), possono attendere.