Al
Presidente
del
Consiglio Provinciale di Lecco
Al
Presidente
della
Giunta Provinciale di Lecco
OGGETTO:
Interrogazione con richiesta di risposta scritta e orale in
Consiglio Provinciale, circa il costituendo Piano Cave della
Provincia di Lecco.
I sottoscritti Consiglieri provinciali,
premesso
che:
- nei prossimi mesi, attraverso la redazione del Piano Cave, si giocherà una partita importante per il nostro territorio, i cui esiti determineranno in modo inderogabile il futuro di alcune aree estrattive.
- in questa partita, la Provincia avrà un ruolo determinante in quanto sarà chiamata -in prima battuta- a fornire orientamenti di scenario e indicazioni operative ai progettisti e, infine, a licenziare il documento presso la Regione Lombardia.
- nonostante riteniamo siano oggi premature prese di posizioni avventate (l’iter che porterà alla definizione del Piano è infatti assai lungo e siamo solo agli inizi) è bene prestare sin da subito attenzione ai presupposti sui quali tale Piano si fonda, affinché questo possa rispondere adeguatamente ai reali bisogni del nostro territorio e non ai soli appetiti delle aziende cavatrici.
- i gruppi consiliari di minoranza intendono assumere un ruolo attivo nell’ambito di questo processo, garantendo una funzione di controllo e monitoraggio sull’attività della Giunta, vigilando sulle scelte che verranno intraprese, ma anche assumendosi la responsabilità di determinate decisioni.
Premesso
altresì che:
- con l’illustrazione del documento di scooping avvenuta nella Sala Consiliare della Provincia il 22 Settembre scorso, ha preso formalmente il via l’iter che condurrà alla redazione del nuovo Piano Cave, la cui adozione è prevista per la seconda metà del 2012, a valle di 3 conferenze di VAS;
- il sopradetto documento di scooping è composto da 17 schede (9 relative all’estrazione di sabbie e ghiaie; 3 relative a pietrischi; 5 schede per rocce per usi industriali) presentate da 10 diversi soggetti e prospetta un incremento della produzione di materiale scavato di diverse decine di milioni di metri cubi per il prossimo decennio;
- i presupposti sui quali fondare la redazione del Piano dovrebbero essere ricercati nella prospettiva dei reali fabbisogni di materiale estrattivo di cui il nostro territorio necessita per i prossimi anni e non esclusivamente nelle istanze dei costruttori e delle aziende estrattive;
considerato
che:
- il documento di scooping non presenta invero alcun dato relativo ai consumi di materiale degli ultimi 10 anni, né informazioni connesse ai futuri fabbisogni estrattivi, dimensionati in relazione all’impiego delle risorse esistenti, al censimento dei volumi residenziali e produttivi già realizzati e tutt’ora inutilizzati, oltre che alle previsioni di nuove costruzioni contenute nei PGT comunali
- il Piano Cave del 1999 (tutt’ora vigente) prevede ingenti quantità residue di materiale estrattivo non ancora escavato e per il quale è già stata concessa autorizzazione: 60mila mc di materiale magnesiaco su un totale di 100mila concessi presso la cava Cornello (Comune di Lecco); 100mila mc presso la cava di Vaiolo Alta (Comune di Lecco); 600mila mc presso la cava di Valle Oscura (Galbiate); 550mc presso la cava Spandri e altri 28mila mc presso la cava Merlo, entrambe in territorio di Mandello del Lario.
- alcuni ambiti inseriti nel vigente Piano non sono mai stati attivati quali, ad esempio, la cava di pietrisco in località Moregallo (Mandello) e la cava Mossini (Galbiate) la cui autorizzazione è stata revocata per “mancanza di interesse della ditta titolare”.
considerato
inoltre che:
- nell’ambito dei lavori della Consulta Cave, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), con nota del 31 Maggio 2011, ha trasmesso in Provincia uno studio giacimentologico redatto nel Giugno 1998, che individua i giacimenti di sabbie e ghiaie presenti nel territorio provinciale. Tale studio non esprime in alcun modo le richieste/istanze che l’ANCE richiede di inserire nel costituendo Piano Cave, bensì rappresenta un contributo conoscitivo ed informativo fornito dall’Associazione ai tecnici incaricati della redazione del Piano.
Preso
atto che:
- alcuni Assessori della Giunta provinciale hanno collaborato -e collaborano tutt’ora- con la società Unicalce Spa, ditta lecchese che gestisce la più importante cava presente su territorio provinciale (cava Vaiolo Alto) e che ha presentato una nuova istanza di ampliamento di tale ambito estrattivo per il prossimo decennio.
- alcuni dei tecnici incaricati dalla Provincia per la redazione del Piano Cave hanno collaborato con aziende lecchesi interessate al Piano e titolari di istanze di escavazione; su questo aspetto è stata interessata anche la Commissione Garanzia della Provincia.
Interrogano
il Presidente e l’Assessore competente per venire a conoscenza:
- delle ragioni per le quali nel documento di scooping non figura alcuna relazione consuntiva ufficiale relativa allo stato del precedente piano Cave, né dati di raffronto tra quanto pianificato e quanto effettivamente estratto nell’ultimo decennio;
- delle ragioni per le quali non è stata approntata alcuna analisi di contesto volta a mettere in luce il reale fabbisogno di materiale estrattivo che la nostra Provincia esprime per il prossimo decennio, a partire dal calcolo dei consumi degli ultimi 10 anni e dal fabbisogno di materiali dimensionato in relazione all’impiego delle risorse esistenti, al censimento dei volumi residenziali e produttivi già realizzati e tutt’ora inutilizzati, oltre che alle previsioni di nuove costruzioni contenute nei PGT comunali;
- degli esiti degli approfondimenti svolti dalla Giunta, in merito alle questioni sollevate dalla Commissione di Garanzia sulla presunta collaborazione dei tecnici incaricati della redazione del Piano, con alcune delle aziende coinvolte nella gestione di siti estrattivi;
- in che modo la Giunta intende rettificare all’erroneo inserimento degli estratti dello studio giacimentologico presentato da ANCE Lecco, all’interno del documento di scooping, in qualità di istanze/richieste provenienti dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili;
- se non ritenga inopportuna sul piano politico e sostanziale -specie in sede di revisione del Piano Cave- la commistione tra il ruolo di Assessore provinciale con quello di consulente e/o di testimonial di una società, rispetto alla cui attività il Piano assumerà un ruolo determinante per le prospettive di sviluppo dei prossimi anni;
Lecco,
21
Novembre 2011
Alessandro Pozzi – Sinistra e Libertà
Italo
Bruseghini – Partito Democratico
Rocco
Cardamone – Azione Positiva
Giancarlo
Valsecchi – Italia dei Valori
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